Un dirrompente nitrito
si scaglia nell’eco
di un affogato tramonto
tingendo di mosto gli occhi ribelli
Profuma la polvere di libertà
mentre un acquerello depone i suoi colori
sotto un velo di nebbia
inebriando narici ansimanti
Il sudore del crine
disseta il sapere di vecchio
il domani alita nei pensieri
in un viaggio sepolto da memorie
galaoppano veloce le stagioni
nel prato dell’incerteze
mentre io vedo in te
sogni di profezie
Nelle nude zolle
scavo con le mani
la terra
per snidare l’acqua
specchio silenzioso
sembianze vaghe
d’infinito
in questo giardino
sparso di neve petali
di rose bianche
mentre gli uccelli
sul filo di una musica argentea
gorgheggiano
la nostra canzone
sotto i disegni di nuvole bianche.