26/05/2008

Tema settimanale: Primo Maggio
Poesia giudicata più interessante dalla redazione, fra tutte le partecipanti al tema è:


1 maggio
Lavoro, lavoro,
gridano silenti
visi scavati
riflessi distolti
di Cristi in croce
raccogliendo speranze
inchiodate nel tempo.
Spasmi affamati
tengono cinghie
senza fori.
Suoni di note
accarezzano la memoria
di ieri, di oggi, di domani
Grida
a mani vuote
il destino
a noi

iry50

Tema solo all’apparenza facile quello del primo maggio. E’ difficile non cadere nella retorica, nello scontato, nello sfogo.
L’autrice, al contrario, riesce a darci un bel pezzo di poesia. In questi versi si sente l’essenziale. I “visi scavati” ci ricordano la fatica, il consumarsi del corpo nella quotidianità così come quel verso: “spasmi affamati tengono cinghie senza fori”. Un’immagine che sembra venire da un’iconografia appartenente al passato, quello che ha visto generazioni emigrare per un lavoro nel tentativo di scacciare la povertà. Ecco allora rievocata la figura di Cristo, del suo sacrificio in croce, il dolore. Ancora la memoria è viva e quello che succedeva ieri succede oggi, accadrà domani. In una visione universale della condizione umana l’autrice ci ricorda che ancora il lavoratore, in quasi tutte le parti del mondo, non si è ancora emancipato. Un’ottima occasione per riflettere su come oggi lo sfruttamento incombe su popolazioni intere, pagate con un tozzo di pane per dare un benessere illusorio alle società cosiddette sviluppate. La lirica è essenziale, priva di fronzoli e si fa leggere senza intoppi. Ottima la chiusa con quel “gridare” che abbiamo letto anche nei versi iniziali. I miei complimenti all’autrice.Davide Ferrara (davedomus)

redazione Salotto Culturale Rosso Venexiano
Ass.ne Culturale