• Nel mulinar la voce
    acque empie,
    Cassandra vaticinio
    la giugulare alchemica
    dette respiro
     
    al varco sguardo
    a ponti levatoi
    l’arciere invase
    uno , due , tre schiocchi
    e poi sorti
     
    incespicarono esodi
    d’ Atene e Nettuno
    sulla lingua cieca
    di un cantore questuante.
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  • ferma,
    nel tocco della viola mammola
    e nei capricci di farina
     
    nel formicaio
    spoglio di dimora
     
    vendemmiato
    da parsimonie ombre nere
     
    ti pone nell’esilio
     
    uno sbuffo t’appiccicò la veste
    e ti commisurò l’immagine
     
    e come spenta nell’attenuato alito
    ti cullò, supina sull’amaca
    fra voli privi d’ali
    e salice ninfale.
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  • Vi siete mai chiesti
    di che colore è il silenzio
     
    quando lascia le sue pause
    negli odori dell’essenze
     
    quando vibra nell’ignoto
    o si trastulla su un sorriso
     
    quando mitica i confusi
    nel tepore di una siesta
     
    quando sbaglia il suo linguaggio
    usato, percepito,
    indotto, emarginato.
     
    Di che colore è il silenzio?
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