Un’idea, una Forma eterna, un Essere,

dall’azzurro partitosi e caduto

in uno Stile, limaccioso e cupo

ove dal Cielo nessun occhio penetra;

 

un Angelo, imprudente viaggiatore

tentato dall’amore del difforme,

che si dibatte in fondo ad un enorme

incubo cupo, come il nuotatore,

 

e che va combattendo, o angosce funebri!

contro un gigante,l’orrida risacca

che se ne va cantando come i matti

e piroettando al centro delle tenebre;

 

un infelice in preda a una malìa

cieco nei suoi brancolamenti,

che per fuggire un covo di serpenti,

la chiave cerca e in un baglior la via;

 

quadro perfetto , d’una sorte che appare irrimediabile

Marco Dell’Olmo

 

La trasformazione del pensiero, include spesso proiezioni visive del comportamento e dell’affettività, in questi versi l’autore Marco Dell’Olmo crea un  viaggio dantesco nel quale fa proemio. In questo cantico come attore trova un Angelo (l’amata donna) che opera la condanna incorporea di Marco sulla Terra. Lo studio spirituale che compie l’autore Dell’olmo sul proprio innamoramento assume soprattutto in questa poesia la sua reale importanza, in quanto, etimologicamente parlando, Angelo significa Portatore dell’immaginazione, tanto che solo questa figura conduce Marco lungo il percorso del suo inferno.

Immacolata Cassalia

Nessuna risposta a “Un’idea, una Forma eterna, un Essere,”

Lascia un commento