Vacanze separate!

Udii, questa voce dissonante

elargita al silenzio che

scivolava sulla schiena nuda

incarnando un mugolio.

Colava il tempo a dorso del giorno

rileggendo nell’eco un brivido

ove l’ombra s’infrangeva negli scogli.

M’ abbandonai spoglia di parole

io che del dire

ne feci un’oratoria

piluccando nuovi cammini.

Le valige aperte

s’appellavano  alla voglia

d’ evadere dalla staticità

quel limite cavalcato.

Presi un bichini,

un pareo, un biglietto

mi alzai in volo.

Posai i piedi nella bonaccia

ridestata da una bocca

fusa nel sonno

e di altri tramonti

non dissonante

3 Risposte a “A valige aperte”

  1. marrano ha detto:

    appoggiavi il viso sulla sabbia
    baciasti la terra, la madre
    con dolcezza scaturì un pianto
    lacrima impetuosa ruscello tumultuoso
    comparve dal tuo cuore
    e rassenerò la tua anima

    calmò la mente

    da dietro ti accarezzai con dolcezza,
    piegato sul tuo sinuoso corpo
    ti sfiorai l’orecchio e chiesi
    sussurrando
    “mi ami? Vuoi amarmi?”
    senza scomporti mi prendesti la mano
    e la portasti dove tutto è calore
    e nasce la vita

    e fù tutto in uno, gelo e fuoco
    esitenza e morte, fummo noi
    rinascita e infinito

  2. iry ha detto:

    queste tue mi ridestano, avvolgendomi.

    baci baci iry

  3. marrano ha detto:

    se chiudo gli occhi
    ogni volta ti rivedo, sguardi languidi
    gocciolanti labbra
    il seno rigonfio ( e altro)
    si offre, desideroso…

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