Il cuore lo chiamava, Billy prese un foglio e una penna. Un pezzo di carta bianca era ricoperto di nero, era la sua prima lettera, un’emissiva d’amore, si sentiva impotente mentre il suo cuore dettava le parole. Era teso, nello stesso tempo molto felice, si sentiva bene dentro come se avesse già avuto la chiave per entrare in paradiso. Era la prima volta che provava un’emozione del genere e si rese subito conto che si era innamorato e il suo profumo lo aveva sempre con lui un profumo zagara.

Scrisse: – “Cammini nel mio cuore, con la tua essenza in fuga,mentre le ombre del giorno desta la zagara   inseguita dal tramonto. Alzo la mia umile voce affamata dal crepuscolo dei tuoi occhi, stelle di mare, che cantano il tuo nome, sognando fughe nel tuo corpo. Le mie parole si fanno sottili, umide, si aggrappano al tuo volto in suppliche, chiedendo alla mia visione onirica di toccarti. Ti amo nel fiorire delle tue carezze, in un concerto che accarezza la terra e chiude al mio sonno un bacio nel cantico della tua bocca. In questo silenzio costellato al tuo pensiero, muoio, nella sete di te”.

11 Risposte a “Quel profumo di zagara”

  1. Jalesh ha detto:

    Bellissimi missiva…grazie per il tuo passaggio sul mio blog

  2. iry ha detto:

    Grazie a te per aver lasciato un tuo prezioso commento

  3. ombreflessuose ha detto:

    Vorrei tanto conoscere un Billy con l’animo così poetico, passionale e delicato
    Grazie Iry
    Baci
    Mistral

  4. tamarro ha detto:

    ed io viaggio nel celeste giorno
    in cerca di te
    mi perdo nella notte
    allungo il braccio, tendo la mano
    ad un’ombra luminosa

    che non trovo

  5. iry ha detto:

    Malizioso e tacito scilola quel senso
    nelle rete delle vene
    quel fuoco brama, mai sazia

    la bocca lacerante e dolce

    sono arsura i suoi baci
    accese per la mia gioia come torce
    che giacciono nel suo corpo affamato
    figliando ombre, torre delle mie paure

    denuderò le spalle al suo sonno,alla sua mente
    arriverà lei a questo passo? Non v’è un uomo solo
    uno solo che muta la sua forma in una maschera
    nei miei occhi pudici leva lo sguardo

  6. tamarro ha detto:

    Il buio, la notte non mi fa paura
    la luce si è riaccesa in me
    mi piace la poesia
    ricominciare o ricadere nell’oblio?
    ritrovare il desiderio
    piacere, vita.
    Riaccendere il fuoco
    con messaggi nuovi?

  7. iry50 ha detto:

    un canto
    le nostre voci giacciono, al ritorno
    che sveglia e ci sveglia
    nel viale delle azzalee
    a sud, dove le pioggie non sciolgono
    il respiro, bussa alla porta e chiede:
    poesia, fu questo a portarci entrambi
    nel pozzo dei profumi troppo densi
    ai nuovi alveari, screnzati
    di rosso e arancio

  8. tamarro ha detto:

    sono stato, questa estate
    a casa tua. un giorno limpido
    e lucente del sud
    c’erano due uomini antichi e belli
    non ti ho cercata a invadere il tuo mondo
    ma c’eri ti ho sentita, dolce, calda, bella

  9. iry50 ha detto:

    all’ombra della mia chiglia
    fluttono correnti di accolienza
    non fuggire:luce
    dall’ombellico cavo che mantiene
    il mio respiro

  10. tamarro ha detto:

    c’era sole, aromi
    colore e calore nella terra di lavoro,
    le bacche di mirto profumavano l’aria
    lo spacco sanguigno del melograno
    ricordava ansimanti momenti,
    servirò su un piatto d’argento, a te
    la mia idiozia
    per avervi abbandnato

  11. iry ha detto:

    matura tra i pampini, il desiderio
    non cibalo di bacche del buio
    le palbebre vogliono schiudersi
    nel tino della luna ubriaca di sonno
    a tuo nome
    dimmi di respirare i vecchi ombrelli
    soffici colori fuggitivi, di zagara e lingue
    di rosmarino, a bocca come una falena illesa

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